Gli acquisti da smartphone sono sempre più in crescita anche in Italia, tanto che i consumatori italiani si pongono in cima alla classifica europea dello shopping da smartphone secondo lo studio di Eurisko e MasterCard “Connected Consumer”, da cui emerge che il 47% del totale dei consumatori italiani preferisce lo smartphone come strumento per i propri acquisti quotidiani superando le media dei cittadini europei (il cui dato si ferma al 33%). Nel 2019 il ruolo del Mobile Payment si è consolidato ancor di più come traino dei pagamenti digitali e nei prossimi anni l’arrivo di nuovi servizi innovativi porterà a un ulteriore crescita di questi numeri: se pagamenti da smartwatch e fitness tracker sono già realtà, in futuro avremo nuove possibilità di pagare tramite oggetti connessi, Smart Car e Voice Assistant.

Il 2019 è stato un anno di svolta a livello globale per il sistema dei pagamenti, soprattutto in Europa: la PSD2 e l’Open API portano infatti all’ingresso di nuovi attori nel mercato, alla nascita di nuovi servizi per il cliente e a nuovi equilibri e modalità di operare nel mercato dei pagamenti. Ma quali sono le novità che le big tech hanno annunciato per il 2020?

Whatsapp Pay

Whastapp Pay è in poche parole una combinazione di Messenger e un sistema di pagamento che Facebook sta testando in India da ormai un anno su quasi 1 milione di utenti. Uno dei principali fattori del successo di Whatsapp Pay sembra essere proprio la sua semplicità e facilità d’uso: “Facile e veloce come inviare un’immagine”. Chiunque infatti abbia un account verificato può utilizzare il pagamento WhatsApp e associare un conto corrente o una carta di credito per effettuare transazioni locali e online, offrendo anche una funzione per scambiare denaro direttamente tra privati.

Dal test in India al lancio globale

Le normative indiane sulla localizzazione dei dati hanno causato un ritardo nel lancio della struttura di pagamenti di WhatsApp. Nonostante la situazione di stallo, il CEO di Facebook Mark Zuckerberg è ottimista sull’espansione del nuovo sistema di pagamento: WhatsApp Pay, come viene chiamato in modo non ufficiale, verrà infatti implementato in altri paesi fuori nei prossimi sei mesi, in India invece Zuckerberg prevede di raggiungere gli oltre 400 milioni di utenti, comprese le piccole e medie imprese.

“Avere successo nelle piccole imprese non è solo la chiave per creare un’ampia crescita economica in cui tutti possano sostenere se stessi, ma è anche importante mantenere comunità sane poiché le piccole imprese sono spesso il luogo in cui le persone si incontrano”, ha affermato Zuckerberg.

La risposta di un milione di utenti che hanno partecipato al programma pilota in India è stato il fattore decisivo per Facebook per introdurre WhatsApp Pay in altri mercati. Zuckerberg ha affermato che lo slancio del programma pilota ha concretizzato il futuro del servizio. Tuttavia, non ha detto quali mercati saranno scelti per l’implementazione, che presenterà quasi sicuramente degli ostacoli come accade attualmente in India.

Amazon: pagamenti con scansione manuale

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Amazon starebbe sviluppando un nuovo sistema di pagamento che consente ai clienti di pagare semplicemente agitando la mano. Il gigante della vendita al dettaglio online sta testando scanner che utilizzano la tecnologia biometrica per identificare le persone in base alla forma e alle dimensioni delle loro mani, con la speranza di distribuirle nei negozi Whole Foods entro la fine dell’anno. I sensori sono già stati testati dai lavoratori di Amazon sui distributori automatici negli uffici di New York dell’azienda, secondo il New York Post.

Il cosiddetto sistema Orville è diverso dagli altri scanner biometrici attualmente utilizzati sugli smartphone, che utilizzano scanner di impronte digitali integrati per confermare i pagamenti. Utilizzando la visione artificiale, la tecnologia di Amazon è in grado di riconoscere una mano senza che gli utenti debbano toccare fisicamente lo scanner. Attualmente è in grado di farlo con un’accuratezza del decimilionesimo dell’1%, sebbene Amazon speri di migliorarlo al milionesimo dell’uno percento. Collegando i dati biometrici alla carta di credito o debito di una persona, i clienti saranno in grado di passare senza problemi attraverso i pagamenti alla cassa, contribuendo a ridurre le code dei supermercati. Solo le persone con account Amazon Prime potranno usarlo per cominciare, poiché i loro dati di pagamento sono già memorizzati da Amazon.

WeChat: portale all inclusive

L’annuncio di WhatsApp Pay ci porta inevitabilmente a pensare alla sua omologa cinese WeChat, l’applicazione di Tencent nata come app per la messaggistica e trasformata in piattaforma per il business a 360 gradi. Oggi attraverso WeChat è possibile non solo scambiare denaro tra privati in modalità peer-to-peer, ma anche effettuare transazioni finanziarie utente-aziende. Nel concreto i cittadini cinesi sono abituati a usare WeChat per pagare le bollette, i biglietti del treno, le multe, gli acquisti online e anche il ristorante.

WeChat è probabilmente il sogno proibito di qualsiasi Big Tech: da Facebook ad Amazon fa sicuramente gola l’idea che da un’unica app si possa far transitare l’intera vita digitale di un utente e allo stesso tempo digitalizzare anche pratiche “analogiche” come l’acquisto di qualsiasi prodotto e servizio, la richiesta di certificati al Comune, l’acquisto di musica, film o il mantenersi informati. WeChat è in poche parole un insieme di servizi: un po’ WhatsApp, un po’ Telegram, un po’ TikTok, un po’ Spotify, un po’ Uber, un po’ Glovo, un po’ borsellino digitale; Un esempio che sia Zuckerberg sia Bezos pare vogliano seguire fino in fondo.